Concerto Madrigalesco di Ercole Bernabei, eseguito dall’ensemble Faenza
Salone Rosso dell’École française de Rome – Palazzo Farnese
Dopo una visita guidata di Palazzo Farnese, a cura di Eloïse Letellier-Taillefer, Pierre Taillefer, Mathilde Carrive e Romain Loriol, i collaboratori di PerformArt e numerosi altri invitati si sono ritrovati nuovamente a Palazzo Farnese su invito della Direttrice dell’École française Catherine Virlouvet per un concerto nell’intimo e suggestivo Salone Rosso. Anne-Madeleine Goulet ha dato brevemente il benvenuto ai presenti, ringraziando l’ambasciatrice e numerose altre persone per la collaborazione, e introducendo l’Ensemble Faenza e il suo direttore Marco Horvat. Tra il numeroso pubblico erano presenti quasi tutti i collaboratori di PerformArt, molti dei membri del comitato scientifico, e altri invitati, tra i quali ci è particolarmente gradito menzionare il Sovrintendente dei Beni archivistici e bibliografici del Lazio, Mauro Tosti Croce.
In programma il Concerto madrigalesco a tre voci diverse (Roma, 1669) di Ercole Bernabei, una raccolta di madrigali dedicata al duca di Bracciano, Flavio Orsini. Un ricco programma di sala ha erudito il pubblico con i nomi degli esecutori e con un testo introduttivo di Anne-Madeleine Goulet volto ad inquadrare la musica nel contesto del progetto PerformArt e a spiegare i rapporti tra Flavio Orsini e Bernabei. Seguiva una breve intervista a Frédéric Michel, professore di basso continuo presso il Pôle supérieur d’enseignement artistique Paris-Boulogne-Billancourt per inquadrare la scelta del madrigale polifonico, un genere percepito come arcaicizzante a metà Seicento. Il libretto veniva completato dal programma in breve e dai testi dei madrigali, accompagnati da una traduzione francese.
Si è trattata della prima esecuzione moderna di questa raccolta, che si è rivelata di elevata qualità musicale. I brani sono stati eseguiti non nell’ordine dell’edizione ma riordinati per creare gruppi tematici (Martyre volontaire de l’amour, Départ, Inutiles larmes, per citarne alcuni). Inoltre, si è adottata la felice scelta di inframmezzare i madrigali dalla lettura da parte di Horvat di poemi d’amore francesi tratti da Sentiments d’amour, tirés des meilleurs auteurs modernes, una raccolta edita da Jean Corbinelli (Parigi, 1665), e da brani strumentali di musicisti anch’essi legati agli Orsini (Scarlatti, Pasquini, Simonelli).
A conclusione del concerto, dopo un lungo e caloroso applauso e un bis dell’ensemble, la serata si è chiusa con un ricevimento nell’adiacente Salone Blu. Oltre ad aver rappresentato un’occasione di incontro informale a conclusione del primo giorno di lavoro della squadra di PerformArt, il concerto ha sottolineato i molteplici legami culturali tra l’Italia e la Francia e ha permesso di riscoprire della musica ingiustificatamente dimenticata Nel suo insieme l’ intera serata è stata anche un modo di rivivere un piccolo riflesso contemporaneo di come dovevano essere certe ‘conversazioni’ e serate musicali nei palazzi dell’aristocrazia romana tra Sei- e Settecento.
Huub van der Linden