Resoconto del Brainstorming Performance all’università di La Rioja
I giorni 25 e 26 ottobre 2018 si è svolto il terzo Brainstorming PerformArt dedicato al concetto di performance, organizzato da Anne-Madeleine Goulet, José María Domíngueze Élodie Oriol, presso l’Università de La Rioja (Spagna), in collaborazione e con il sostegno della stessa Università. L’incontro segue due altri appuntamenti organizzati a Roma durante l’anno 2018 e che hanno coinvolto dei ricercatori di diverse discipline: specialisti delle arti dello spettacolo, musicologi, storici e storici dell’arte.
All’incontro hanno partecipato un totale di ventiquattro persone: quindici membri dell’equipe PerformArt, i suoi due amministratori (Francine Gewiss e Hervé Landuré), due ricercatori esterni invitati da PerformArt (professori Guy Spielmann dell’Università di Georgetown e Andrea Sommer Matthis dell’Institut für Kulturwissenschaften und Theatergeschichte dell’Österreichische Akademie der Wissenschaften, Vienna), due ricercatori spagnoli invitati dall’Università de La Rioja (José Máximo Leza dell’Università di Salamanca e Andrea Bombi dell’Università di Valencia) e, infine, tre professori del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università de La Rioja: Teresa Cascudo, Pilar Ramos, Pablo Rodríguez.
L’obiettivo dell’incontro è stato discutere sulle proposte presentate dai membri dell’équipe PerformArt per uno degli outputsprincipali del progetto: il dossier monografico della collana MEFRIM dell’École française de Rome, il cui titolo provvisorio è Performance et événements-spectacles à Rome au sein des familles aristocratiques (1644-1740). L’incontro ha permesso di aprire un dialogo con diversi colleghi spagnoli, austriaci (nella persona di Andrea Sommer-Mathis) e nord-americani (nella persona di Guy Spielmann). L’incontro è stato articolato seguendo le sezioni provvisorie previste per il dossier. Ogni sezione è stata introdotta da un membro dell’équipe con un riassunto di dieci minuti di tutte le proposte inserite nella sua sezione. A questo ha fatto seguito l’intervento di uno dei ricercatori esterni in veste di discussant per poi lasciare un ampio spazio di scambi e dibattito aperto a tutti.
Il giorno 25 il gruppo è stato accolto presso il Centro Internacional de Investigación de la Lengua Española – CILENGUA di San Millán de La Cogolla dalla coordinatrice della Fundación San Millán Almudena Martínez (foto a sinistra: Chiostro del monastero di San Millán de Yuso).
Dopo l’apertura dei lavori da parte dei tre coordinatori del volume MEFRIM,Anne Madeleine Goulet, José María Domínguezed Elodie Oriol, il professor Guy Spielmannha tenuto una prolusione su «Court Festivals as Macro-Events: A Paradigm for Research». La prima sezione, «Pour una pensée historique de la performance», che includeva i saggi di Michela Berti ed Émilie Corswarem, è stata introdotta dal riassunto di quest’ultima a cui è seguita la risposta di Teresa Cascudo; la ricercatrice spagnola ha sottolineato l’importanza di essere coscienti delle diverse tradizioni intellettuali e delle loro genealogie, riflettendo sui rapporti tra performance e teatralità, e ha proposto un approccio più mirato ai termini, alle parole, all’analisi del discorso. Prima della pausa pranzo, il CILENGUA ha invitato tutti i partecipanti a una visita guidata del monastero agostiniano di San Millán de Yuso (originariamente benedettino), di origini medievali ma rifatto in stile barocco durante il XVII secolo.
Il lavoro pomeridiano è stato aperto dalla seconda sessione: «Lire, classer, indexer les traces de la performance» con i saggi di Marco Cavietti, Orsetta Baroncelli, Manuela Grillo e Alexandra Nigito, incaricata del riassunto. Il discussant Andrea Bombi ha proposto di riflettere sul significato delle fonti seriali e il loro rapporto con l’evento straordinario: cosa tacciono, cosa spicca sullo sfondo dell’uniformità. Ha inoltre sottolineato l’importanza di riconoscere i segmenti narrativi presenti nelle fonti seriali. La terza sessione, intitolata «Le spectacle et ses instances de production», includeva i saggi di Giulia Veneziano, Sara Elisa Stangalino, Diana Blichmann e Teresa Chirico, che ne ha proposto il riassunto. Il discussant José Máximo Leza ha proposto di espandere lo sguardo verso una doppia prospettiva temporale: il ‘prima’ e il ‘dopo’ lo spettacolo, cioè i momenti in cui si producono i documenti. La quarta sessione, intitolata «Qui performe?» si è incentrata sui saggi di Huub Van der Linden, Valeria de Lucca, Gloria Giordano e Barbara Nestola, che ne ha proposto il riassunto. La discussant Pilar Ramos ha proposto una riflessione sulla centralità dei testi nelle fonti e sul carattere ripetitivo del rituale soffermandosi sul concetto di «festa teatrale» come aspetto condiviso da tutte le proposte. La giornata del 25 si è conclusa con l’intervento del professore Pablo Rodríguez, docente del corso di Storia e Teoria dell’interpretazione all’Università de La Rioja, con delle considerazioni sull’attualità della performance come oggetto di studio.
Il venerdì 26, i lavori sono proseguiti nella Sala de Juntas del palazzo Quintiliano nel campus universitario di Logroño. La giornata è iniziata con la sessione 5, intitolata «Mais que performe-t-on?», che includeva i saggi di Christine Jeanneret, Chiara Pelliccia, Cristina Fernandes e Aldo Roma, che ne ha proposto il riassunto introduttivo. La seguente discussione, lanciata dalla discussant Andrea Sommer-Mathis, si è incentrata sul problema della contestualizzazione delle attività performative. Nel valutare l’efficacia delle fonti la ricercatrice austriaca ha sottolineato come questa dipenda dal livello di pubblicità dell’evento.
I lavori del brainstorming si sono conclusi con l’intervento del professor Juan José Carreras con delle considerazioni soprattutto sugli aspetti metodologici: come affacciarsi ad altre tradizioni intellettuali, quale uso farne, come interrogare e come porre domande alle fonti d’archivio – che rispondono sempre! –, sulla nozione di «shared agency» sviluppata dall’antropologia e, infine, sul concetto di evento.
Alla fine del brainstorming, si è svolto, nella Sala de Grados dello stesso palazzo Quintiliano, un infoday per presentare il progetto e il funzionamento dell’ERC PerformArt. Il vicerettore per la ricerca, professoressa Belén Ayestarán ha accolto i partecipanti con un saluto istituzionale, lasciando poi la parola ad Anne-Madeleine Goulet, José María Domínguez e i due gestori amministrativi del progetto: Francine Gewiss(École française de Rome) e Hervé Landuré (CNRS). L’evento è stato trasmesso su Youtube e la registrazione è disponibile a questo link:
Il 26 pomeriggio l’équipe PerformArt ha svolto una riunione a porte chiuse nella sala de Juntas dell’edificio Quintiliano.
Organizzazione: Anne-Madeleine Goulet, José María Domínguez e Élodie Oriol.