Da Venezia e Vienna a Roma: testo e contesto dei drammi per musica per Lorenza de la Cerda Colonna.
Il progetto si propone lo studio del corpus dei libretti romani dedicati a Lorenza de la Cerda Colonna, considerando drammi per musica e serenate di Nicolò Minato, Adriano Morselli, Silvio Stampiglia e Carlo Sigismondo Capeci, con particolare attenzione ai drammi per musica di Minato (Il Pompeo, Roma, Giannini, 1683; La Tessalonica, Roma, Giannini, 1683; Il silentio d’Arpocrate, Roma, Giannini, 1686; Il Muzio Scevola, Roma, Vannacci, 1695), riprese romane di drammi già allestiti a Venezia o Vienna, e dunque utili per indagare la recezione dell’opera di Minato a Roma.
La produzione di Minato è infatti sintetizzabile in due principali periodi: dal 1650 al 1669 Minato è attivo a Venezia principalmente come drammaturgo del compositore Francesco Cavalli; dal 1669 fino al 1698, anno della morte, è a Vienna quale poeta cesareo di Leopoldo I d’Asburgo.
Il legame tra Minato e la famiglia Colonna emerge fin dalle dediche delle sue ultime opere del periodo veneziano. I tre drammi “repubblicani” di Minato e Cavalli (Scipione Affricano, Muzio Scevola, Pompeo Magno) sono tutti dedicati a membri della casa Colonna-Mancini: Scipione Affricano a Lorenzo Colonna, contestabile di Spagna, Pompeo Magno a Maria Mancini che di Lorenzo Colonna è consorte, infine Muzio Scevola a Filippo Mancini duca di Nivers, fratello di Maria Mancini.
Lo studio sarà articolato in due principali fasi. La prima fase sarà dedicata all’analisi drammaturgica, considerando sommariamente gli antecedenti letterari dei drammi per musica presi in esame e analizzando invece più puntualmente le tecniche di scrittura e le convenzioni drammaturgiche impiegate, non senza prescindere da un’ampia contestualizzazione che consenta di indagare il ruolo di Lorenza de la Cerda, dedicataria di queste opere drammatiche.
In un secondo momento si verificherà l’entità degli interventi di Stampiglia sull’opera di Minato, per un’indagine sulla recezione dell’opera di Minato a Roma.