I cardinali di casa Colonna: nuove indagini sul mecenatismo musicale.

Chiara Pelliccia

Gli studi sul mecenatismo teatrale, musicale, artistico della famiglia Colonna hanno evidenziato l’ampiezza del patronage dei principi Colonna, specie nella seconda metà del XVII secolo. È mancata finora, in parallelo, un’indagine su cultura e patronage dei cardinali della famiglia, ma nuovi spogli archivistici stanno evidenziando al riguardo dati di grande interesse. Le mie ricerche riguardano in particolare i cardinali Girolamo I (1604-1666) e Carlo II (1663-1739) Colonna.

Girolamo, figlio di Filippo Colonna e Lucrezia Tomacelli, fu creato cardinale dal papa Urbano VIII Barberini nel 1628; esplicò gran parte della sua attività di patronage dopo il 1639, quando, insieme al fratello Marcantonio principe di Paliano, subentrò al padre nell’amministrazione dei feudi colonnesi nello Stato Pontificio. Promotore di grandi progetti edilizi della famiglia (chiesa di San Barnaba a Marino, ristrutturazione delle ville di Marino, Paliano, Genazzano, ampliamento del palazzo romano con l’avvio della costruzione della Galleria), fu sostenitore di progetti editoriali e destinatario di dediche, anche di lavori musicali. Dopo la sua scomparsa nel 1666, la famiglia Colonna rimase priva di un cardinale fino al 1706, quando il pronipote Carlo, terzogenito di Lorenzo Onofrio Colonna e Maria Mancini, ottenne la porpora. Sebbene sia nota la sua protezione e committenza a compositori come Corelli, gli Scarlatti, Händel, la sua attività di mecenate artistico e musicale è ancora in gran parte da ricostruire.

I documenti dell’Archivio Colonna (nel monastero di Santa Scolastica in Subiaco e in fondi Vaticani) costituiscono le fonti primarie d’indagine, in parallelo con diari, avvisi, dediche, ecc. L’indagine sulla cultura e il patronage dei cardinali Colonna permetterà l’avvio di una lettura comparativa, sia rispetto alla realtà dei principi Colonna, sia al più ampio panorama del patronage cardinalizio e aristocratico romano, potendo fornire nuovi apporti per la ricostruzione di un possibile ‘modello romano’ nel mecenatismo teatrale e musicale.