20 / 042018

   Resoconto del quinto seminario scientifico

Roma, Biblioteca di S. Luigi dei francesi – École Française de Rome, 20 aprile 2018

Relatori ospiti:

Nathalie Berton-Blivet (IReMus-Institut de recherche en Musicologie)

Manuela Grillo (Biblioteca Boaga, Sapienza Università di Roma)

Anna Lucarelli (Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, responsabile Nuovo Soggettario)

 

Incontro in presenza dei seguenti membri dell’Équipe di ricerca: Michela Berti, Marco Cavietti, Anne-Madeleine Goulet, Barbara Nestola, Aldo Roma.

 

Il 20 aprile 2018 si è svolto il 5° seminario PerformArt, dedicato alla costruzione di uno specifico thesaurus dedicato alle arti performative.

L’incontro, intitolato Thesaurus Performart. Per le arti performative della Roma Barocca, è stato organizzato da Michela Berti (Coordinatrice delle attività scientifiche) e Marco Cavietti (Archivista) e ha visto la partecipazione di Anna Lucarelli (BNCF, responsabile Nuovo Soggettario), Nathalie Berton-Blivet (IReMus-Institut de recherche en Musicologie), Manuela Grillo (Biblioteca Boaga, Sapienza Università di Roma), Barbara Nestola (CESR-CNRS-Progetto PerformArt), Aldo Roma (Progetto PerformArt) e della Principal Investigator Anne-Madeleine Goulet (CNRS-CESR). I lavori si sono svolti in mattinata nella Biblioteca di S. Luigi dei francesi, dove il gruppo è stato accolto da una presentazione della biblioteca da parte di Marie-Elisabeth Boutroue (CNRS-CESR). Nel pomeriggio i lavori sono continuati presso l’École française.

 

La giornata è stata aperta da Anne-Madeleine Goulet, che, dopo aver presentato l’ambito e le finalità del progetto, ha spiegato le ragioni che l’hanno spinta a volere costruire un thesaurus specifico per le arti performative durante lo svolgersi del progetto. Muovendo dalla considerazione della mancanza di un thesaurus specifico, emerge la necessità di sviluppare un vocabolario controllato, cioè un lessico il cui scopo sia di rendere possibile l’organizzazione delle conoscenze per ottimizzare la ricerca d’informazioni. Appare inoltre indispensabile un thesaurus per una descrizione concettuale e una ricerca in un corpus imponente, eterogeneo e multilingue.

È seguita una breve presentazione del database PerformArt da parte di Michela Berti, che ha poi lasciato la parola all’altro organizzatore della giornata, Marco Cavietti, che ha spiegato la scelta del Nuovo Soggettario della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze come modello per lo sviluppo del thesaurus PerformArt.

La giornata è entrata nel vivo con la presentazione del Nuovo Soggettario da parte di Anna Lucarelli; dopo aver riassunto la genesi che ha portato all’elaborazione del Nuovo Soggettario a partire dal Soggettario del 1956 (Soggettario per i cataloghi delle Biblioteche Italiane), la sua ricca esposizione ha permesso di comprendere appieno che il Nuovo Soggettario è una struttura lessicale, un linguaggio analitico-sintetico per l’organizzazione dei termini basato su esaustività, coesione e specificità delle stringhe di soggetto.

La presentazione di Manuela Grillo ha permesso di approfondire un tema centrale per il progetto, la soggettazione del materiale antico, che fino a qualche tempo fa veniva considerato non indicizzabile perché cronologicamente troppo lontano dagli strumenti di indicizzazione moderni. La sua specializzazione permette di rispondere a molti degli interrogativi ai quali è confrontata l’équipe PerformArt nel trattamento di documenti secenteschi e settecenteschi.

Nathalie Berton-Blivet ha presentato l’esperienza specifica nella creazione di thesauri di nomi, luoghi, congregazioni religiose a partire dal periodico francese di Ancien Régime Mercure Galant, un progetto posto sotto la responsabilità di Anne Piéjus attualmente in corso presso l’Institut de Recherche en Musicologiedi Parigi. Lo scambio con queste realtà è particolarmente importante per il progetto PerformArt, poiché permette un confronto con esperienze e campi di ricerca simili.

Barbara Nestola, partendo dagli scambi già avuti per la costruzione del thesaurus, ha sottolineato le criticità e difficoltà della soggettazione di un materiale di difficile trattamento come quello delle arti performative.

A conclusione della giornata, il confronto è continuato con l’esame di alcuni casi particolari di soggettazione a partire dal lavoro in corso.

 

Michela Berti e Marco Cavietti