Il progetto si propone di indagare il ruolo degli aristocratici portoghesi a Roma nel campo della musica e delle arti performative e le complesse reti da loro create, prendendo in considerazione la rappresentazione del potere e l’enorme investimento fatto per organizzare sontuose celebrazioni pubbliche (di ambito politico, dinastico, religioso o teatrale), così come intrattenimenti privati e semi-privati che includevano la letteratura, la musica e la danza. L’ambizione è quella di chiarire le loro pratiche sociali e artistiche e in che modo parteciparono, in alcuni casi, al mecenatismo collettivo caratteristico della Città Eterna. Se gli stretti rapporti tra i diplomatici portoghesi e l’entourage di Ottoboni sono ben noti, altri collegamenti con famiglie aristocratiche romane meritano ulteriore indagine. I più importanti mecenati portoghesi a Roma in epoca barocca sono stati gli ambasciatori del re Giovanni V (regno: 1707-1750), principalmente André de Melo e Castro (Conte di Galveias) e Rodrigo Anes de Sá Menezes (Marquese di Fontes, poi Marchese di Abrantes) e cardinali come Nuno da Cunha e Ataíde e José Pereira de Lacerda. Queste personalità seguivano il protocollo romano sponsorizzando le arti visive e la musica come mezzo di auto-rappresentazione. La Roma papale era vista anche come un modello estetico per la vita culturale portoghese, dando origine all’importazione di opere d’arte, partiture musicali, cerimoniali religiosi, libri e strumenti scientifici; furono anche ingaggiati musicisti e altri artisti per lavorare a Lisbona. Inoltre, famiglie di origine portoghese come i Correa (“Correia”), che abitavano a Roma sin dal XVII secolo ed erano collegate con attività teatrali e musicali, saranno prese in considerazione [per esempio il Marchese Correia promosse commedie nei primi anni del 1700 e Sebastião Maria Correa era un poeta e librettista di oratori, membro dell’Accademia dell’Arcadia]. Insieme alle fonti primarie romane, la ricerca prenderà in considerazione documenti storici relativi alla vita quotidiana a Roma dei diplomatici portoghesi e di altre personalità lusitane conservati in biblioteche e archivi di Lisbona (Biblioteca do Palácio Nacional da Ajuda, Biblioteca Nacional de Portugal e Arquivo Nacional da Torre do Tombo).