Mecenatismo, teatro e spettacolo nei collegi romani in età barocca

Aldo Roma

Fin dalla seconda metà del XVI secolo Roma ospitò un gran numero di collegi deputati alla formazione dei rampolli dell’aristocrazia e della borghesia mercantile non solo romane, ma provenienti da tutta Europa. A favorire la polarizzazione sulla capitale della cristianità concorse anche l’apertura dei collegi nazionali – il Greco, l’Inglese, lo Scozzese, l’Irlandese, il Maronita. La gestione di tali istituzioni era affidata al clero secolare e, soprattutto, a ordini religiosi (gesuiti, scolopi, somaschi).

È noto che, a partire dall’inclusione della pratica scenica e dalla sua regolamentazione nella Ratio studiorum (1599) gesuitica, il teatro e i ludi dramatici occuparono uno spazio imprescindibile nella vita dei collegi e nell’educazione morale e culturale dei loro scolari. La sterminata drammaturgia del teatro di collegio, infatti, è stata ampiamente indagata quale dispositivo pedagogico e parenetico di matrice controriformista. Meno attenzione, invece, è stata prestata agli aspetti materiali di queste rappresentazioni e manca una valutazione della loro rilevanza nel complesso contesto dello spettacolo romano barocco.

Lo scopo di questa ricerca è quello di studiare analiticamente gli eventi di teatro e spettacolo dei collegi romani tra il 1644 e il 1740. Una mappatura preliminare consentirà di identificare e mettere in relazione le persone (autori, compositori, coraghi, attori, scenografi, maestri di ballo, protettori, mecenati e dedicatari), i luoghi (sale maggiori, refettori e cortili dei collegi, teatri, navate delle chiese), le forme e i protocolli (rappresentazioni teatrali ed esecuzioni musicali, adunanze accademiche, feste teatrali, esecuzioni musicali, cerimonie di laurea) e le occasioni di festa e spettacolo (carnevale, occorrenze festive del calendario liturgico della Chiesa, visite ufficiali di principi, cardinali e ambasciatori). Seguirà quindi un’indagine archivistica diretta ad approfondire il ruolo delle famiglie aristocratiche nella realizzazione materiale di questi eventi e dei loro risvolti simbolici.