27-28 / 092017

Report of the second research seminar

Centre d’études supérieures de la Renaissance (Tours) – 27 September 2017
Invited speaker: Etienne Anheim (EHESS – Paris)
Discussant: Albane Cogné (CéTHIS – Tours)

Meeting with the following members of the research team in attendance: Michela Berti, Orsetta Baroncelli, Marco Cavietti, Teresa Chirico, Émilie Corswarem, Valeria De Lucca, Cristina Fernandes, Gloria Giordano, Anne-Madeleine Goulet, Barbara Nestola, Alexandra Nigito, Foucauld Perotin, Huub van der Linden and Giulia Veneziano.

The aim of the seminar of 27 September 2017, coordinated by Élodie Oriol, was to explore the close connections between art and economic considerations.

In his paper, Étienne Anheim first gave a historiographical overview centred around the rapprochement of economic and artistic spheres, and subsequently reflected on the methodological and conceptual difficulties inherent in applying the concepts of ‘art’ and the economy to different historical eras. He elaborated various difficulties of this approach, both methodological and conceptual, and discussed the application of economic notions – particularly that of ‘art’ – in the context of ancient history. Anheim stressed the imperative of starting from a rigorous historicisation of economic concepts and analysis of sources through intensive archival research. He suggested that scholars imagine the seventeenth and eighteenth centuries as the culmination of an art economy which had begun its evolutionary journey in the foregoing centuries (from the late medieval period onwards). He also analysed the workings of musicians’ roles at the court of the Avignon popes in the fourteenth century, focusing particularly on the role of the maestro di cappella and noting the highly fluid role of singers and the importance of the specific context of Avignon.

Anheim proposed a view of the artistic economy as an economy of performance, and put forward a notion of talent as a form of generalised knowledge which, in combination with other qualities, ensured the ultimate success and integrity of artistic production. He also proposed a reconceptualisation of the economy of art that takes works and their commission as its starting point, moving away from the narrow market focus that has predominated until now and allowing us to recalibrate our viewpoint to encompass the relationship between artist and patron. Anheim also advocated reconceptualising the work of art as a process and performance rather than merely a material production, thus avoiding the dangers of a narrow history of works.

Albane Cogné led the subsequent discussion, summarising and commenting on Anheim’s paper to spark questions from the floor. There was lively debate, with questions on several topics reflecting further on the concept of commissioning and on the difference between the notions of patronage in English and the Italian concept of mecenatismo.

The day ended with a guided visit of Tours’ Musée des Beaux-Arts led by Marie Arnold with Anne-Madeleine Goulet, who gave a thorough and engaging presentation of the paintings of Abraham Bosse representing the prototype of the salon à la française.

Élodie Oriol


Report of the fourth workshop on the “PerformArt Database” (version 0.5)
Centre d’études supérieures de la Renaissance (Tours) – 28 September 2017

After a brief report on summer activities (verification of around 650 archival by Michela Berti, Orsetta Baroncelli and Marco Cavietti) and the announcement of a forthcoming contribution with 185 iconographic sources (Diana Blichmann), Michela Berti presented the new features of the database:
– Option to select either ‘View’ (read-only) or ‘Edit’ mode
– One-click
– New record-viewing format allowing users to sort search results by multiple criteria (alphabetic, archive documents and so on).
Michela Berti also presented a video tutorial on how to insert links and announced the creation of a YouTube channel where all tutorials on using the database will be uploaded.

The next step is to develop the “Event” rubric, by separating out various types of event (family, historic, and so on), and the “Work” rubric. Firstly, a distinction must be drawn between “Work” records and “document” records. The “Work” rubric covers not merely lyric opera but all artistic elements of production; libretti, scores, choreography and all documents related to a given work are dealt with in the “Document” rubric. When dealing with a lyric opera, the date of first performance must be inserted on the “Work” record. Successive versions or revivals of the opera in question will then be linked back to this record. The creation of a “Keyword” field that would enable rapid indexing and searching of documents was also discussed. Some rules for drawing up the index: all words must be listed in the singular and standardised (for example, “frontizpizi” becomes “frontespizio”). Words should be separated by a semicolon and categories already listed in other parts of the document (places, titles, names, etc.) should not be inserted. All participants are invited to contribute to the keyword index from the documents they are dealing with.

Barbara Nestola

27-28 / 092017

Resoconto del secondo seminario scientifico

Centre d’études supérieures de la Renaissance (Tours) – 27 settembre 2017

Invitato : Étienne Anheim (EHESS- Parigi)

Discussant : Albane Cogné (CéTHIS – Tours)

Incontro in presenza dei seguenti membri dell’Équipe di ricerca: Michela Berti, Orsetta Baroncelli, Marco Cavietti, Teresa Chirico, Émilie Corswarem, Valeria De Lucca, Cristina Fernandes, Gloria Giordano, Anne-Madeleine Goulet, Barbara Nestola, Alexandra Nigito, Foucauld Perotin, Huub Van der Linden e Giulia Veneziano.

Il seminario del 27 settembre 2017, organizzato da Élodie Oriol, aveva lo scopo di esplorare la forte connessione tra economia e arte.

Nella sua conferenza, Étienne Anheim ha dapprima proposto un bilancio storiografico incentrato sull’avvicinamento tra il mondo dell’economia e il mondo dell’arte e, in seguito, ha riflettuto sulle difficoltà metodologiche e concettuali nell’applicazione del concetto di ‘arte’ ed economia in diversi periodo storici. È tornato sulle varie difficoltà di tipo metodologico e concettuale che quest’approccio consente, come sull’applicazione di concetti economici a periodi antichi, in particolare del concetto ‘arte’. Anheim ha sottolineato la necessità di partire da una rigorosa storicizzazione delle nozioni economiche e di analisi delle fonti attraverso una ricerca intensiva negli archivi. Lo studioso ha invitato i ricercatori a pensare il Sei e Settecento come il punto d’arrivo di un’economia dell’arte che, però, ha iniziato un processo di evoluzione nei secoli precedenti (già dalla fine del Medioevo). Ha analizzato il funzionamento degli incarichi dei musicisti nella corte dei papi di Avignone nel Trecento, con particolare attenzione al ruolo del maestro di cappella, osservando la vivace mobilità del ruolo dei cantanti e la centralità del contesto avignonese.

Lo storico propone di considerare l’economia artistica come un’economia della performance e invita a pensare al talento come ad una competenza globale, assieme ad altre qualità che garantiscono il successo finale e la completezza della produzione artistica. Inoltre, propone di ripensare l’economia dell’arte a partire dal lavoro e della commissione spostando l’attenzione dal solo mercato come è stato portato avanti sino ad ora, permettendoci così di modificare il punto di vista sul rapporto tra artista e committente. Consiglia, inoltre, di pensare all’opera come un processo, una performance, e non più solo come una produzione concreta, evitando in questa maniera una mera storia delle opere.

Al termine della conferenza la discussione è stata animata da Albane Cogné, che ha ripreso e rimarcato quanto delineato da Anheim offrendo così uno spunto agli interventi del pubblico. La partecipazione è stata molto viva e le domande hanno affrontato diverse tematiche riflettendo ulteriormente sul concetto di commissione e sulla differenza con il patronage e il mecenatismo.

 

La giornata si è chiusa dalla visita guidata del Musée des Beaux-Arts di Tours da Marie Arnold, con la partecipazione di Anne-Madeleine Goulet che ha presentato in maniera esaustiva e partecipata i dipinti di Abraham Bosse che rappresentano il prototipo del salotto “alla francese”.

Élodie Oriol


Resoconto del quarto workshop dedicato al “Database PerformArt” (versione 0.5)
Centre d’études supérieures de la Renaissance (Tours)  – 28 settembre 2017

Dopo un breve resoconto dell’attività svolta nei mesi estivi (fase di verifica delle circa 650 schede a cura di Michela Berti, Orsetta Baroncelli e Marco Cavietti) e l’annuncio di una prossimo contributo con 185 schede iconografiche (Diana Blichmann), Michela Berti presenta le nuove funzioni del database:

– Possibilità di scegliere tra la modalità ‘visualizzazione’ (senza possibilità di apportare modifiche) e la modalità ‘modifica’

– Funzione « versare le schede » in un clic sulla versione monoposto.

– Nuovo formato di visualizzazione delle schede che permette di ordinare il risultato di una ricerca secondo diversi criteri (lettera, documento d’archivio…)

Michela ha inoltre presentato un tutorial video per mostrare il processo d’inserimento dei link, annunciando che è prevista l’apertura di un canale youtube per riunire i diversi tutorial sul funzionamento del database.

La prossima tappa prevede di sviluppare la scheda « evento », attraverso la differenziazione delle tipologie di eventi (familiari, storici, etc.), e la scheda « opera ». In primo luogo, bisogna operare una distinzione fra scheda opera e scheda documento. La scheda opera non descrive solo le opere liriche ma riguarda tutte le creazioni artistiche. Libretti, partiture, coreografie e tutti i documenti relativi ad un’opera vengono trattati nella scheda documento. Quando si ha a che fare con un’opera lirica, bisogna indicare nella scheda opera la prima rappresentazione. Si provvederà dunque a collegare a questa scheda le versioni successive o i rimaneggiamenti dell’opera in questione.

Viene evocata anche la creazione di un campo « parole chiave » che permetta di indicizzare e ricercare rapidamente i documenti. Qualche regola per la realizzazione dell’indice : tutte le parole devono essere inserite al singolare e normalizzate (per esempio, « frontizpizi » diventa « frontespizio »). Le parole devono essere separate da un punto e virgola e non bisogna inserire categorie già esistenti in altre parti del documento (luoghi, titoli, nomi di persona, etc.). Si invitano tutti i partecipanti a contribuire alla realizzazione dell’indice delle parole chiave in base ai documenti trattati da ciascuno.

Barbara Nestola